«Il fiammifero che accendiamo nel buio, non solo rischiara un piccolo spazio, ma rivela anche l’enorme oscurità che ci circonda» (cit. E. Morin).
Conoscenza e ignoranza sono antagonisti e complementari. Cosa si conosce? Cosa si può conoscere della realtà?
Il simpatico professor Hans Rosling, medico e insigne statistico svedese nonché pluripremiato accademico, presenta gli esiti della ricerca pilota dell’Ignorance project condotta insieme al figlio Ola (ex Product Manager di Google Public Data e fondatore di Gapminder foundation).
Le scimmie conoscono il mondo meglio di noi
Le risposte degli scimpanzé, che supponiamo casuali, risultano più esatte di quelle delle persone, anche esperte, su questioni sociali, economiche e climatiche.
A peggiorare il quadro di questa disinformazione diffusa, presentata con grande ironia nel TED Talk dei Rosling, scopriamo che rispetto agli scimpanzé siamo ignoranti non solo noi semplici cittadini, ma anche gli addetti specializzati nei mezzi di informazione europei ed americani.
Discendiamo dalle scimmie, questo lo sappiamo. La nostra postura, la misura del cranio e addirittura le nostre relazioni sociali sono l’evoluzione di quelle dei primati.
In qualità di rappresentanti tecnologici di Homo Sapiens, pensiamo di averli superati in intelligenza. Andiamo a scuola, viaggiamo, leggiamo, navighiamo su internet e siamo colti, senz’altro più dei nostri “cugini pelosi”.
Com’è possibile allora spiegare “scientificamente” che le scimmie hanno intuizioni migliori di noi sulla distribuzione del reddito, la scolarizzazione, i disastri naturali e il tasso di vaccinazione del morbillo?
La “factfulness”: la visione del mondo basata sui fatti
Hans Rosling ha somministrato migliaia di quiz e pratica la “factfulness”, cioè la visione del mondo basata sui fatti. La sua missione è presentare le tendenze globali sulla salute pubblica e sulla povertà, dissipando le credenze comuni sul cosiddetto mondo in via di sviluppo.
Ci aspettiamo che siano presentazioni noiose, ma nelle mani di Rosling i dati e le tendenze prendono vita. Scopriamo notizie sorprendentemente buone e soprattutto che i Paesi del resto del mondo non sono più così lontani dall’Occidente come crediamo.
TEDSalon di Berlino 2014
Abbiamo descrizioni obsolete di convinzioni personali distorte
La mente umana è in grado di fare analisi complesse, ha superato con l’evoluzione la fase del primordiale cervello rettiliano, e nell’era di internet ha il più ampio accesso all’informazione dell’intera storia dell’umanità. Nonostante ciò, abbiamo una percezione distorta della realtà.
Il problema, ci insegna Hans Rosling, è che «abbiamo descrizioni obsolete di convinzioni personali distorte». Siamo ignoranti dei fatti del mondo perché siamo cresciuti in una comunità, campagna o città che sia, che non è un campione rappresentativo del Pianeta Terra. «La rana nel fondo del pozzo non conosce l’alto mare» recita una massima giapponese, che potremmo memorizzare per ricordarci questo concetto.
Oltre ai pregiudizi personali, un altro motivo di ignoranza è l’educazione. Gli insegnanti ripetono alla generazione successiva nozioni apprese quando erano a loro volta studenti, servendosi di libri di scuola obsoleti, non appena stampati. E i media divulgano notizie sensazionali e insolite, che non sono rappresentative dei fatti che accadono con maggiore frequenza nel mondo.
La nostra intuizione, infine, ci porta a conclusioni molto frettolose, che non vanno bene per interpretare il mondo. Trend che crediamo in crescita stanno invece diminuendo, e viceversa.
Un “certificato di conoscenza” per prendere decisioni per il futuro
Come possiamo prendere decisioni per il futuro se non conosciamo il presente? Cosa rischiamo a conoscere così poco della realtà?
Le informazioni di Hans Rosling ci fanno riflettere. Noi, come cittadini, potremmo scegliere di non sottoporci a una terapia medica in base a fake news e, un’organizzazione, potrebbe saltare per una previsione di mercato sbagliata. E la democrazia? Potrebbe essere minacciata anche questa forma rappresentativa?
Molti studiosi di scienze politiche fanno una documentata e appassionata difesa del ruolo della competenza nelle istituzioni politiche. Sempre più spesso, sulla rete si vede la rapida formazione di consenso da parte di esperti, rappresentanti delegati dai cittadini a trovare la soluzione tecnica nell’interesse generale. La tecnocrazia potrebbe superare la democrazia?
Una “cura” per la disinformazione dilagante potrebbe avere a che fare con la certificazione della conoscenza. Un vero e proprio certificato che attesta che una scuola o un’agenzia stampa è «globalmente consapevole».
Quattro regole per battere gli scimpanzé nei test
Non avendo tempo, nella nostra quotidianità, di studiare le statistiche ufficiali e consultare dati e numeri da fonti autorevoli, possiamo seguire le regole pratiche di Ola Rosling per orientarci nel mare di notizie e distinguere almeno le news dalle fake news (già nel 2019 l’Eurobarometro denunciava che oltre il 70% dei cittadini europei di età superiore ai 15 anni si era imbattuto in informazioni false più volte al mese).
Per passare ogni sorta di quiz e…battere gli scimpanzé ricordiamoci che quasi tutto (reddito, scolarizzazione, vaccinazioni) sta migliorando: nella distribuzione della ricchezza la maggior parte della popolazione sta nel mezzo; le conquiste sociali non sono esclusiva delle nazioni ricche e, infine, la possibilità che si avveri nella realtà ciò che ci spaventa di più, come essere attaccati da uno squalo, è più bassa di quanto crediamo.
Cristina Fanchetti
Team Marketing e comunicazione